Barbara Cannizzaro

Oltre la superficie

date » 02-08-2022 01:06

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Scrive Italo Calvino in Palomar: «Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose ci si può spingere a cercare quel che c'è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile»
Difficoltà di capire e farsi capire e scegliere il silenzio per comprendere la realtà che ci circonda e la nostra stessa esistenza.
Non sono una studiosa di letteratura,quindi non posso immergermi nell' analisi di Italo Calvino ma questa frase, letta qualche giorno fa,mi ha trascinata in un flusso di pensieri da cui ancora non emergo(restando in tema di superficie e profondità).
Restare in superficie,non approfondire,non riflettere,non avere interesse a capire,a capirsi.
La maggior parte delle relazioni che instauriamo restano,come dire,''a galla'',il mondo del Metaverso in questo ha facilitato il compito e peggiorato la situazione.
Ci stiamo disabituando a selezionare,eleggere,scegliere le persone con le quali confrontarci.
E abbiamo paura di essere sinceri,veri,noi stessi insomma.
Così sarebbe auspicabile e sano: vivere la superficie,indagarla in lungo e in largo e poi,con alcuni lentamente scendere.
Dico lentamente perché l' abisso è un luogo di difficile adattamento,perché abbandonare la calma sicura della pelle per arrivare alle viscere è un atto che deve essere consapevole e ponderato.
Altrimenti si rischia l' annegamento,il collasso degli organi.
''Ma la superficie delle cose è inesauribile...'' e anche i legami più stretti,gli amori o le amicizie più sentiti possono restare in superficie per tutta la loro durata.
D'altra parte anche chi ci prova,chi è ben intenzionato nell' approfondire non è detto che ci riesca(Palomar,il protagonista del libro non riesce a capirsi nemmeno con la moglie) e allora può subentrare lo scoramento...il silenzio...l'autoesclusione.
Per finire,Calvino scrive ''Non possiamo conoscere nulla d'esterno a noi scavalcando noi stessi.''
Necessario,fondamentale direi,è innanzitutto e costantemente vivere e affrontare le proprie profondità,prima di cercare un sincero dialogo con gli altri.
Capire se stessi,essere sinceri e parlare onestamente con il proprio Io è la conditio sine qua non per avere almeno una possibilità di approfondimento con il mondo esterno.
Non diamo responsabilità agli altri se non ci capiscono,là dove noi per primi non ci impegniamo per capirci.
Scavalcarsi,evitarsi è il reato più grande che possiamo fare a noi stessi.
La superficie è rassicurante,ma la vita vera è in profondità.

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