Volare oh, oh
cantare oh, oh
nel blu dipinto di blu
felice di stare lassù
e volavo, volavo felice più in alto del sole
ed ancora più su
mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù
una musica dolce suonava soltanto per me.
(Domenico Modugno)
Volere volare non è un gesto.
Un moto a luogo verso qualcuno o qualcosa.
È un idea, una speranza, un aspirazione.
Che vive in me da sempre,
da che ho memoria e da che ho fatta mia l esigenza di sollevarmi, allontanarmi da ciò che
mi circondava, mi opprimeva, schiacciava.
Un urgenza di leggerezza interiore a cui ricorrevo chiudendo gli occhi e immaginando
scapole come ali.
Ali di farfalla, di rondine, di mosca
Ali.
Non aveva importanza che ali fossero purché fossero in grado di assolvere il compito.
Volere volare sono io.
Che non ho mai sognato di volare quasi come un contrappeso alla mia testa e all anima
pesanti e appesantite da pensieri più grandi di me...
Eh sì
Ho sempre avuto l anima pesante io, il sogno di volare compensava.
Mi evitava di restare schiacciata da me stessa.
Una profondità che chiedeva di riemergere verso un non luogo neutro, impalpabile.
Sparire e riapparire altrove e poi tornare e poi riandare seguendo le coordinate dei
miei bisogni e dei miei desideri.
E difficile riuscire a raccontare un bisogno, un sogno apparentemente impossibile
come questo.
Ancora più difficile è Riuscire a spiegare a sé stessi prima che agli altri quanti
atterraggi sbagliati, quante discese in picchiata finendo rovinosamente al suolo,
quanti voli contro vento ci sono stati e ci saranno ancora prima di ottenere un volo
leggero e sicuro, costante
Libero.
Volere volare sono io che non smetto di provare,
sono io che non mi arrendo.